In questo periodo di isolamento sociale le coppie si trovano ad affrontare situazioni diverse e particolari. Alcune si sono ritrovate a dover stare insieme 24 ore su 24 mentre altre vivono la condizione opposta, il rapporto a distanza. Vediamo dunque situazioni di convivenza forzata e situazioni di lontananza forzata, ognuna delle quali presuppone fatiche e positività diverse. Cosa succede alle coppie che si ritrovano in queste situazioni e quali sono gli accorgimenti che possono essere funzionali per uscire mentalmente sani da questo lungo periodo e ritrovarsi ad essere una coppia più forte e stabile?

“Non esistono relazioni perfette ma esistono coppie che non si arrendono mai”

CONVIVENZA FORZATA

L’etologo austriaco Konrad Lorenz sosteneva che animali della stessa specie, quando si trovano a dovere convivere a lungo in uno spazio limitato, finiscono per aggredirsi. E’ quindi normale in situazioni di costrizione, a casa o fuori, finire per essere più reattivi e magari anche più aggressivi. Riuscire a gestire la propria capacità di essere pazienti non è semplice, specialmente quando non si hanno vie di fuga.

Ricordiamo però che la scarica dell’aggressività è uno strumento che aiuta ad abbassare lo stato di angoscia (stato di forte disagio espresso da una aspettativa negativa rispetto agli eventi futuri).

Accettando l’idea che l’aggressività sia normale, possiamo impegnarci a fare qualcosa per imparare a gestirla.

Innanzitutto, possiamo potenziare la nostra capacità di essere pazienti attraverso lo strumento della gentilezza, ma possiamo anche isolarci nel momento in cui ci sentiamo alterati tenendo fuori l’altro dalla mia rabbia (anche se è lui/lei che mi ha fatto arrabbiare)

Inoltre, per evitare di arrivare a momenti di forte tensione, possiamo preventivamente usare alcuni accorgimenti, all’apparenza banali, ma che nelle convivenze lunghe e obbligate possono veramente aiutarci:

  • se siamo entrambi a casa, dividiamoci in maniera equa quelli che sono i doveri quotidiani (la spesa, la spazzatura, il cucinare e tutto ciò che riguarda la gestione della casa). Questo ci permetterà di evitare quelle situazioni nelle quali ci si rinfaccia l’un l’altro quello che abbiamo fatto o che avremmo dovuto fare nell’arco della giornata;
  • programmiamo la giornata nel rispetto di sé e dell’altro avendo  cura di mantenere, per quanto possibile, anche degli spazi individuali. Non pretendiamo di stare sempre insieme e controllare tutte le mosse del nostro compagno;
  • se possibile, manteniamo lo spazio e il tempo del lavoro da casa separati dallo spazio e dal tempo del resto della giornata (adibiamo una stanza a luogo del lavoro);
  • costruiamo momenti di piacere, di relax, momenti dedicati agli hobby, sia individuali che di coppia;

Ed infine proviamo a comunicare in maniera più efficace:

potremmo provare ad evitare di puntualizzare qualsiasi cosa o recriminare; o ancora rinfacciare o predicare, concentrandoci piuttosto su modalità comunicative più funzionali. In che modo? Domandando, invece che affermare e chiedendo invece di ordinare.

Quello che però più di ogni altra cosa ci aiuta nella coppia è agire invece di pensare.

Se pensi che sia l’altro a dover cambiare o a dover fare il primo passo, gli stai inviando un messaggio di inadeguatezza e lo stai allontanando. Se invece parti da te, allora le cose cambiano, non per caso ma perché sei tu che sei cambiato… Prima andavi alla ricerca delle sue mancanze, ora vai alla ricerca dei suoi bisogni e cerchi di adoperarti per poterli soddisfare. Così facendo, stai creando uno spazio mentale all’interno del quale puoi danzare in maniera armoniosa e sfuggire le occasioni di astio.

In conclusione, un invito a porsi quotidianamente questa domanda:

Qual è la più piccola cosa che io oggi posso fare per rendere la giornata del mio partner migliore?

LONTANANZA FORZATA

Stiamo vivendo e affrontando una situazione particolare, in cui dobbiamo inevitabilmente sacrificare le nostre esigenze personali per il bene comune. Quando siamo costretti ad una separazione forzata il dispiacere è inevitabile, anche se ci sono coppie che ne risentono di meno e altre che ne soffrono di più.

I LATI POSITIVI

Una coppia stabile possiede molti strumenti utili per affrontare un periodo di solitudine forzata. Anche se sembra difficile pensarlo, si può trarre qualche giovamento da una situazione di questo tipo:

  • non vedersi continuamente rafforza la percezione di sé di ciascuno dei due partner;
  • sviluppa la fantasia nell’inventare nuovi modi per mantenere vivo il rapporto anche a distanza;
  • migliora la consapevolezza: “Anche se non posso vederti, so che ci sei”;
  • insegna a sorvolare sui difetti del partner concentrando l’attenzione sui suoi lati migliori;
  • il desiderio ci rende più consapevoli del rapporto.

LE FRAGILITÀ 

Naturalmente ci sono anche delle fragilità. I momenti di angoscia legati al pensiero di come andranno le cose, il sentirsi “persi” senza il partner, la sensazione di non essere in grado di affrontare la quotidianità senza l’altro, sono stati reali dei quali diventiamo improvvisamente consapevoli.

L’isolamento forzato può essere vissuto come uno straordinarioesercizio di autonomia che in questi giorni ci farà probabilmente soffrire, ma dal quale usciremo con la consapevolezza di avercela fatta e che in fondo, è andato tutto bene. Una bella iniezione per la nostra autostima.

 CREIAMO I NOSTRI RITUALI A DISTANZA

  • dedichiamoci a vicenda alcuni appuntamenti fissi per una telefonata o una videochiamata;
  • riproduciamo virtualmente alcuni momenti che ci stanno a cuore: aperitivo, sessione di fitness di coppia, ecc;
  • leggiamo lo stesso libro, così poi potremo parlarne;
  • guardiamo film insieme via skype: li avviamo da Netflix in   contemporanea e poi li commentiamo insieme.

NEI MOMENTI COMUNI DIAMO IL MEGLIO DI NOI STESSI

  • cerchiamo, per quanto possibile, di riservare ai momenti di incontro (virtuale) i nostri stati d’animo migliori;
  • se utilizziamo la videochiamata, mettiamoci in ordine, curiamo il look e mostriamoci, se non al meglio, almeno senza trascuratezza;
  • Evitiamo di riversare sul partner la nostra frustrazione, rabbia,angoscia (Non spaventiamoci, sono tutti stati d’animo normali! Cosa diversa e controproducente è sfogarli sul partner e passare il tempo con lui a parlarne) ma limitiamo il tempo dello sfogo.

E anche in situazione di lontananza forzata, vale quanto detto sopra per le coppie in convivenza forzata:

Qual è la più piccola cosa che io oggi posso fare per rendere la giornata del mio partner migliore?

 

Dott.ssa Lara Farinella

Psicologa-psicoterapeuta

specializzata in psicoterapia breve strategica