Esiste una relazione biunivoca tra quello che i genitori sono, pensano, agiscono e quello che la loro prole è, pensa, agisce; questa connessione circolare supera le fondamenta biologiche, il modello sul quale la vita imbastisce quel vestito su misura chiamato personalità. La dinamica relazionale più primordiale e atavica tra genitori e figli rivela come il valore che gli esseri umani si attribuiscono dipenda dall’interdipendenza tra le qualità che attribuiamo a noi stessi e quelle che ci vengono attribuite dagli altri (o che pensiamo ci vengano attribuite), in primis dai nostri famigliari.

Tuo figlio è paragonabile a un segugio abilissimo nel captare ogni tuo segnale emotivo, di serenità o di timore, di sconforto o di approvazione, di delusione o di soddisfazione. Fin da neonato legge le tue parole e i tuoi comportamenti in base agli input che riceve dai suoi radar emotivi; ancora ignaro del significato da attribuire a quello che ascolta e osserva, e dunque impreparato alle conseguenze che scaturiranno, percepisce chi sei.

E tu sei una persona, ancor prima di essere un genitore.

L’autostima è un tema tanto affascinante quanto complesso e i suoi misteri non sono ancora del tutto svelati.

Ma ne esiste uno provato empiricamente dalle ricerche sul tema: la fiducia in se stessi, tutt’altro che innata, deve essere imparata ed allenata quotidianamente, meglio se con il supporto di trainer affidabili e fonte di ispirazione.

In sostanza, se i genitori nutrono costantemente la loro autostima, ci suono buone possibilità che i figli li emulino nell’affrontare le difficoltà facendo amicizia col timore di sbagliare, risollevandosi dopo ogni caduta e sviluppando tenacia e perseveranza.

Il miglioramento incessante dell’autostima genitoriale è quindi garanzia di autostima dei figli? Assolutamente no. Non esistono garanzie e questa non è una condizione sufficiente. Ma è necessaria. È il pezzo del puzzle imprescindibile a cui poi il bambino/ragazzo dovrà aggiungere pezzi intrisi della sua peculiare identità.

E l’autostima adulta come può essere migliorata o riparata?

È possibile migliorare la propria autostima di genitori solo se, allo stesso tempo, ci si adopera per diventare la persona che si desidera essere nelle aree di vita più importanti oltre a quella famigliare, che sono: il lavoro, le relazioni, il rapporto con il nostro corpo. Queste aree non hanno confini invalicabili ma anzi sono molto permeabili ai trofei che impreziosiscono le aree limitrofe, così come alle disfatte subite.

Considerarsi persone ancora prima che genitori fortifica l’ambizione a migliorare in toto le nostre vite, anche nei palcoscenici di cui i nostri figli non sono spettatori; ci aiuta a diventare modelli di riferimento e di realizzazione credibili, perché come ha scritto Milton Erickson: «Chi realizza se stesso realizza anche gli altri».

Il benessere di tuo figlio deriva dal tuo benessere: maggiore sarà la resilienza che dimostrerai nell’affrontare i problemi che la vita ti propone, più tuo figlio assorbirà questo mindset cognitivo, emotivo e comportamentale, divenendo sempre più forte, abile problem solver, equilibrato nella realizzazione dei suoi desideri, consapevole dei suoi limiti ma anche delle sue possibilità.

Quindi, come puoi aiutare tuo figlio a credere in se stesso?

Per aiutare tuo figlio a credere in se stesso, prova a migliorare la fiducia che riponi in te. Ma proprio perché l’autostima è un graduale processo di costruzione e non una fantasia positivista, devi avvalerti di supporti efficaci: primo fra tutti, il famigerato stile di vita.

Ti serve un mezzo capace di trasformare le intenzioni in azioni, il direttore dei lavori in quel cantiere perenne chiamato vita quotidiana, capace di fare una costante cernita delle risorse disponibili, degli obiettivi realizzabili, dei fornitori più fidati, delle modifiche migliorative e degli impatti che i singoli cambiamenti avranno sulla struttura nel suo insieme; serve pragmaticità nel restyling del tempio, perché l’autostima è sfuggente e ama metterti alla prova come un manovale sabotatore che si diverte a togliere i ponteggi tra il desiderare e l’agire.

L’alleato più potente di una sana autostima è lo stile di vita.

La relazione tra autostima e stile di vita è intima e profonda ma, a differenza di una sana storia d’amore, è un legame di dipendenza; solo se riuscirai a fare la vita che faresti se fossi già la persona che vuoi essere, potrai diventare quella persona; potrai tramutarti nel tuo upgrade, così simile a te ma, al contempo, così diverso da te.

Ogni genitore è chiamato a fare esperienza dei propri figli, a fare amicizia con il bambino che è stato e con l’adulto che è, a calibrare il proprio stile personale e i propri valori sul bambino che la natura gli ha donato. Non esistono ricette, ma forse un suggerimento utile possiamo estrapolarlo proprio dalla teoria piagetiana, secondo cui il processo di adattamento consiste in «un equilibrio dinamico tra l’assimilazione dei nuovi dati empirici a schemi precedenti di comportamento e l’accomodamento degli schemi già posseduti in base ai nuovi dati».

Amo l’idea di educare al costruttivismo genitoriale!

Saper osare è la tua più grande opportunità di genitore.

Sai Osare di Lara VentisetteOgni genitore cammina in un percorso fatto di opportunità travestite da ostacoli, utili a rendere il proprio figlio forte, equilibrato, intelligente, sensibile, responsabile, resiliente e capace di costruire la vita che desidera.

Ogni genitore, aiutando il proprio figlio a costruire la propria autostima, aiuterà se stesso; aiutando te stesso, aiuterà il proprio figlio.

Mettendo in moto questa ruota benefica, l’onere educativo può trasformarsi in onore e la fatica può diventare un dono.

Per aiutare tuo figlio a credere in se stesso impara ad osare. (Libro “Sai Osare – Genitori e Figli alla Conquista dell’Autostima” lo trovi qui)

Sai osare, infatti, è il titolo del libro che ho scritto con Alessandro Paselli proprio con l’intento di supportare i genitori nella scalata degli otto gradini fondamentali per la costruzione dell’autostima dei propri figli.

Se vorrai osare, eviterai di sprecare occasioni importanti per la tua vita, perché come ci allerta il grande Carl Gustav Jung: «La vita sprecata dei genitori ha un’influenza molto forte sul comportamento dei loro figli».

Dott.ssa Lara Ventisette