Come e perché una semplice pratica quotidiana può essere la miglior tecnica per allenare la tua autostima

Da sempre la scrittura, in tutte le sue possibili forme, viene utilizzata come mezzo di sviluppo personale, e ci interessa qui evidenziarne la potenza per allenare la nostra autostima, ovvero la fiducia nelle nostre capacità, nel nostro potenziale, nella possibilità di cambiare in meglio il nostro stile di vita e la nostra esistenza per diventare la versione migliore di noi stessi.

Ma come sono collegate scrittura e autostima?

La nostra autostima si tonifica soprattutto grazie a piccole e grandi azioni coraggiose ripetute nel tempo, vere e proprie esperienze di successo che si accumulano fino a irrobustire la capacità di affrontare sempre meglio le sfide che la vita ci pone, e la scrittura è un efficace gesto coraggioso che possiamo intraprendere in un modo particolarmente utile e facile.

La pratica di scrittura efficace per allenare la tua autostima

Alla mattina, prima cosa dopo il risveglio, prima di cominciare la tua giornata, prenditi 10 minuti e scrivi di getto quello che ti passa per la mente, senza pensare o elaborare, o censurare, senza curarti di sintassi o grammatica.

Scrivi di getto, trascrivi i tuoi pensieri, il tuo flusso mentale, senza filtri, senza freni.

Trascrivi senza pensare, scrivi di impulso senza riflettere.

10 minuti, meglio 20, meglio ancora 30. Ma 10 vanno bene per iniziare questa pratica.

Lasciati trasportare dove vogliono i tuoi pensieri e sensazioni, trascrivi tutto quello che pensi e senti, idee e sensazioni, senza barriere, in libertà.

Scrivi senza fermarti, scrivi a mano su carta senza mai fermarti a pensare, trascrivi di getto e basta senza controllare.

Trascrivi i pensieri come vengono, anche i più assurdi, imbarazzanti, dolorosi, conturbanti, paurosi, lussuriosi… tutto.

Benefici ed effetti di questa pratica di scrittura

Questa routine, ripetuta per alcune settimane fino a diventare abitudine, presenta numerosi effetti, che sono necessariamente soggettivi ma di cui possiamo tracciare alcune costanti.

SUL PIANO DEL PRESENTE

In un presente sempre troppo pieno, prendere una boccata di ossigeno, un po’ di tempo prezioso ad altra energia mattutina prima che la vita ti porti fuori rotta, ti permette di centrarti su di te, senza vincoli.

Puoi uscire dai tuoi pensieri tormentosi mettendoli sulla carta.

Puoi sanguinare, se sei ferito, e lasciarti tamponare le ferite dalla carta per poi ripartire.

Oppure puoi urlare alla pagina le tue passioni, le tue ossessioni.

Puoi scrivere per ricordarti dove stai andando quando sei sopraffatto da emozioni, eventi, sensazioni. O quando ti viene da confessagli i tuoi segreti più nascosti, che nessuno sa e mai potresti rivelare.

Puoi scrivere per ricordarti cosa ti piace davvero, per sputare quello che ti intossica, per immaginare quello che potresti essere se… se… se…

Anche in un presente affollato, scrivendo prendi contatto con quello che sei davvero, quello che pensi davvero, quello che fai davvero. Il silenzio di una pagina bianca per manifestarti, l’ascolto silenzioso di ciò che sei.

Puoi captare segnali sottili di desideri e progetti, pensieri delicati che sbocciano imprevisti come fiori sotto la neve.

Trascrivi di getto i tuoi pensieri e sensazioni e percezioni: abbiamo sempre un dialogo interno incessante che ci dice qualcosa, ci sgrida, ci elogia, ci sprona, ci mortifica, ci dice cose stupide, ci dice cose intelligenti, ci annoia, ci eccita. C’è sempre. Non c’è mai silenzio, i pensieri vanno e vengono senza controllo alcuno, le sensazioni anche, il tuo compito è solo trascrivere quello che ti passa per la testa e osservare quello che ti accade.

SUL PIANO DEL PASSATO

Scrivendo, puoi fare i conti con un passato che continua a dilaniarti, per lasciar cicatrizzare ferite recenti, o riassorbire i lividi dolorosi inferti dalla vita.

Puoi rimettere in ordine un passato ingombrante che ancora dà gioia, gloria o fastidio.

SUL PIANO DEL FUTURO

Scrivendo puoi definire il futuro che vuoi vivere tu, non quello di qualcun altro, e non c’è nulla di più tonificante per l’autostima della sensazione di tenere ben stretto il timone della tua vita verso il futuro che desideri.

Puoi orientarti in direzione del futuro che vuoi incarnare.

Se hai un futuro vacante, lascia che scrivere ti guidi a trovare un briciolo di chiarezza.

Hai domande o dubbi o decisioni che ti tormentano? Scrivi le risposte che ti arrivano senza pensare, scrivi tutto, lasciati trasportare dalla corrente, più ti sembrerà caos, più sarà luce.

SUL PIANO DEL CORAGGIO

Scrivere così in libertà è di per sé un atto coraggioso, rivoluzionario.

È un mezzo di esplorazione e scoperta di territori inesplorati.

È accettare il rischio di trovare l’inatteso, l’imprevedibile, il non pianificato.

Lasciar sgocciolare dolore e rabbia, descrivere gioie e tormenti e passioni, significa ribellarsi ai nemici della tua autostima, sino a inchiodarli per guardarli in tutta la loro irrilevanza e impotenza.

Scrivere è un atto trasformativo, è riempire pagine per svuotare un passato ingombrante e un presente ingombro.

È riempire un futuro disadorno.

Lentamente e gradualmente riusciamo a trasferire su carta il nostro peggio e il nostro meglio, e in questo processo coraggioso la nostra autostima matura.

SUL PIANO DELLA SOLITUDINE

Scrivere in libertà nuoce gravemente alla solitudine: più scrivi meno sei solo.

SUL PIANO DELLA LIBERTA’

Quando scrivi in libertà, accettando ciò che spontaneamente ti viene, vedi dove sei imprigionato o libero, in quale dimensione temporale sei più orientato.

Se sei imprigionato in un passato di esperienze negative o esaltanti, ma passate.

Se sei invischiato in un presente sofferto o soddisfatto, ma comunque transitorio.

Se sei proiettato o respinto da un futuro che non vedi, o che vedi ma non sai come raggiungere.

Trascrivi i pensieri e lasciali fluire e muovere lungo il corpo fino alla mano che li traccia, invece di guidare con la mente razionale lascia spazio alla parte che vive silenziata, ammutolita.

È un ‘eccesso’ di libertà, questa cosa strana cui non siamo abituati, cui non veniamo educati, questa cosa che facciamo così fatica a tollerare quando ci si presenta come un rettangolino bianco di carta da sporcare o abbellire o consumare.

Libertà di ricordare, immaginare, dialogare con te stesso, litigare con le parti di te che ti infastidiscono, di amoreggiare con ciò che ti piace.

La libertà comincia scrivendo quello che ti viene.

La libertà di scrivere per inventare, di costruire una riga alla volta il tuo destino.

Di sistemare una parola alla volta il passato che ti trattiene.

Un’àncora di salvataggio in un presente burrascoso.

È la scrittura libera che decide dove portarti, non tu. Non sei tu a controllare, sei tu che accetti di lasciarti portare dove vuole la parte silenziata di te.

E sarà un microscopio per vedere i dettagli che di corsa non vedi, la trama della tua vita, l’ordito che ti piace e quello che non ti piace. Per descrivere cose ed eventi, poiché tutto è interessante se guardato con attenzione.

O sarà invece un telescopio, che ti permetterà di guardare lontano per vedere cosa potrebbe esserci di interessante, oltre uno schermo. Scorgere le sfumature possibili di futuro.

SUL PIANO DEL SILENZIO

In mezzo al rumore della vita, è impossibile udire i sussurri della parte azzittita dal nostro senso del dovere, di obbedienza, di sottomissione. Sentire desideri lontani nel tempo, la brace calda ma coperta di progetti abbandonati.

Questa modalità di scrittura lascia uscire ciò che sei, ciò che hai.

Non quello che dovresti essere.

Non quello che dovresti avere.

Non quello che pensi di essere o avere dentro: quello che c’è, non quello che non c’è.

Non quello che altri sono convinti tu sia o abbia.

Non quello che sarebbe giusto che tu fossi, avessi… se… se… se…

E quello che non c’è è ancora più importante di quello che c’è, perché ti fa sentire quello che ti manca, e che non vuoi sapere.

Scrivere in libertà ti fa scoprire quello che non vuoi scoprire, che è meglio lasciar perdere se no… chissà cosa succede.

Perciò è un atto coraggioso, silenzioso, che ripetuto nel tempo scolpisce la tua autostima, colpo di penna dopo colpo di penna, colpo su colpo, riga dopo riga.

SUL PIANO DELLA SINCERITA’

Continuando la pratica, potresti arrivare ‘persino’ a essere sincero con te stesso.

Piantarla di fare il fenomeno, la vittima, il coglione, l’eroe, l’aguzzino… perché nessuno ti vede.

Non stai facendo impressione a nessuno.

Stai esprimendo i tuoi pensieri, li lasci articolare liberi come vengono, senza tapparli, senza abbellirli, senza imbruttirli. Senza giudizi, senza valutazioni. Quello che c’è e quello che non c’è.

Ci vuole coraggio, e il coraggio è il miglior allenamento per la fiducia nelle tue capacità.

Chi lo fa e chi non lo fa, ovvero per chi è e per chi non è

Come tutte le cose facili, questa pratica di scrittura è facile da fare ed è ancora più facile da non fare.

La fa chi è curioso di scoprire l’inatteso, il fiducioso nella possibilità di migliorarsi sempre, il ricercatore di sensi e futuri possibili.

Ma tanti non la faranno mai.

Sono quelli che hanno solo scuse per non fare, sempre e in tutto: non ho tempo, troppo semplice, banale, non mi piace scrivere, non è per me, è una perdita di tempo, è inutile, chi credi che sia, è un passatempo intellettualoide, è una stupidata puerile è…

Non scriveranno mai, come non faranno mai tante altre cose per migliorare la loro vita. Questo tipo di persone non fa mai nulla perché giudica senza fare, invece di provare e sperimentare e sentire trova motivi logico-razionali solidi per non fare, non fare, non fare, non sperimentare, non esplorare, ha così paura di sbagliarsi ed è così ottuso che pur di non scoprire che è un fesso preferisce negare tutto, evitare tutto.

Conclusione

La pratica di scrittura fa bene alla tua autostima perché ti allena a osservare e trascrivere pensieri e sensazioni senza filtri, e non filtrare è già creare, lasciar creare, lasciar crescere, fluire, evolvere.

L’atto di scrivere è coraggioso e trasformativo, terapeutico e creativo, rigenerativo: scolpisce pagina dopo pagina la tua autostima.

10 minuti al giorno costituiscono lo 0,69% del tuo prezioso tempo: vale la pena dedicarlo a costruire un nuovo mattoncino di fiducia in te?

Nel dubbio, just do it, just write it.

Dott. Alessandro Paselli
General Manager PsicoStyling® Academy
Strategic Change Consulting
www.linkedin.com/in/alessandropaselli