Relazioni sentimentali e autostima
La vita sentimentale è uno dei quattro pilastri fondamentali dell’esistenza e dell’autostima. In questo ambito l’autostima può trovare nutrimento per svilupparsi e rafforzarsi.
Per questo motivo, tra le conseguenze fisiologiche di una separazione esiste anche un calo dell’autostima, con un naturale aumento del senso di insicurezza e una certa fatica a guardare il futuro con positività. La vita cambia direzione e il futuro immaginato non esiste più. Ci si sente “persi” e non si sa bene come muoversi in una nuova dimensione sconosciuta o non vissuta da molto tempo. Ma è possibile recuperare e migliorare l’autostima dopo una rottura di coppia?
Si, anche se per riuscirci è fondamentale essere coscienti che essa ha comunque subito un duro contraccolpo, e solo muovendosi nella direzione del recuperare se stessi come priorità si potrà ricrearla. In questo articolo vedremo come recuperare e migliorare l’autostima dopo una rottura sentimentale.
È meglio aver amato e perso che non aver amato mai
Alfred Tennyson
Primo passo: prenditi cura della ferita
Quando finisce una relazione sentimentale, inevitabilmente, si deve affrontare e attraversare una fase di lutto. Questo percorso è indispensabile per poter curare la ferita e uscirne poi rafforzati.
La prima cosa da comprendere, quando si vive una separazione è che quella tristezza così profonda è un sentimento naturale che tutte le persone provano in una situazione simile. Tutti abbiamo la tendenza a rifiutare la tristezza perché la etichettiamo come un qualcosa di negativo e fastidioso. Tuttavia, sentirsi tristi non vuol dire essere ammalati e la tristezza è un’emozione assolutamente necessaria.
Vivere la tristezza è come entrare in un tunnel buio, il tunnel del lutto. Entrare in questo tunnel serve per riflettere, piangere e accettare ciò che è successo per poterne poi uscire, magari più forti. È un passaggio necessario e utile, anche se ciò che normalmente si fa è tentare di evitare questa emozione, far finta di niente e cercare distrazioni. Il non affrontare subito la tristezza porterà però solo a prolungare il tempo dentro a quel tunnel, trasformandoci in persone negative e pessimiste. Quindi, il primo passo per recuperare e migliorare l’autostima, dopo la fine di una relazione, è guardare in faccia la tristezza, viverla fino in fondo, piangere, per arrivare poi ad accettare quanto è accaduto.
Piangere fa bene ed è la prima cosa da fare.
Piangere aiuta a sfogare la frustrazione, ed è uno dei principali meccanismi innati di autoconsolazione dell’essere umano. Piangendo si attiva il sistema nervoso parasimpatico, che presiede ad alcune funzioni dell’organismo come il riposo e la digestione.
Inoltre, piangendo il corpo rilascia ossitocina e oppioidi endogeni (ad esempio l’endorfina) che fanno sentire fisicamente meglio e riducono la percezione del dolore. Molti studi evidenziano che piangere quando ti senti triste, aiuta incredibilmente il tuo umore a migliorare. In fondo, il dolore non può essere evitato ma solo affrontato in quanto è la misura del tuo investimento in quella relazione. Il pianto è per l’anima ciò che la febbre è per il corpo, aiuta a guarire.
Secondo passo: evita la trappola della “trottola impazzita”
Per evitare di guardare in faccia la tristezza e vivere il dolore, spesso si entra in un meccanismo che può essere rappresentato con l’immagine di una trottola impazzita che gira gira e va a sbattere ovunque senza fermarsi mai.
Ci si iscrive a tutti i corsi esistenti, si ricontattano persone che non si frequentavano da anni, ci si iscrive a tutte le app di incontri per conoscere gente nuova, ecc.
Si vive nell’idea di dover sempre fare qualcosa, dallo shopping compulsivo alla palestra, al volontariato, alle cene e aperitivi… tutto pur di non stare in casa sul divano con a fianco l’ombra della tristezza. Questa modalità è altamente controproducente per l’autostima perché non facendo realmente le cose per il piacere di farle, ma solo per riempire un vuoto incolmabile, si finisce per sentirsi ancora più tristi ed incapaci. È certamente importante non rimanere senza far nulla e trovarsi delle attività piacevoli da svolgere, ma senza la fretta di dover riempire la giornata a tutti i costi.
Anche il tempo dedicato ad imparare a stare da soli è fondamentale.
Terzo passo: evita la strategia del “chiodo scaccia chiodo”
Molto spesso si è portati a pensare che questa strategia sia utile per ritrovare fiducia in se stessi e sentirsi nuovamente desiderati. In realtà, buttarsi a capofitto in una nuova relazione non solo non aiuta, ma facilmente porta a peggiorare la situazione.
È importante chiudere con il passato per ricominciare ad amare, ma è ancora più importante comprendere chi siamo e qual è il nostro valore.
Passare dalle braccia di un partner a quelle di un altro nel giro di poco tempo può minare ulteriormente l’autostima e incrementare quel senso di impotenza e di scarso controllo della situazione che, normalmente, si avverte ogni volta che si è costretti ad archiviare una storia d’amore.
Dopo una lunga storia è importante imparare a stare con se stessi e a dare valore ai momenti di solitudine. Con la fine di una relazione non si piange solo la perdita di una persona, ma anche quella parte della vita che non c’è più. Questo apre lo spazio a un modo diverso di stare con gli altri, più adulto e più autonomo.
Solo quando si recupera fiducia nei propri mezzi e nelle proprie potenzialità sarà possibile imboccare un nuovo percorso e ricominciare a sorridere con accanto una persona nuova che sia, a sua volta, in grado di amarci.
Quarto passo: prenditi cura di te
Dopo il pianto e la concessione del dolore, la cura sè diventa imprescindibile nel percorso di guarigione. Prendersi cura della propria persona, sia dal punto di vista fisico che psicologico, diventa un aspetto fondamentale per recuperare e accrescere l’autostima dopo una separazione.
Il primo passo è prendersi cura della propria salute fisica: spesso e a causa della separazione e di tutto lo stress precedente, si trascura il normale controllo medico di routine, esami diagnostici, percorsi di screening ecc.
Ora è giunto il momento di cominciare a riprendere in mano tutto ciò che è stato trascurato riguardo alla salute e rimettere ordine nella vita quotidiana. Il caos generato dal processo di adattamento alla nuova situazione danneggia l’autostima. Per riequilibrarla sarà utile cominciare a ricostruire un nuovo ordine, perché questo porterà a sentirsi più competenti e autonomi.
Ma prendersi cura di se significa anche fare chiarezza su quali sono le nuove priorità.
Spesso la separazione scatena ulteriori problematiche (ad esempio la custodia dei figli, cambiare casa, nuovi orari e nuove abitudini), e solitamente si tende a mettere il bene della famiglia davanti a tutto. Ci si dimentica che, trascurando noi stessi, le forze diminuiscono e questo genera fatica, insoddisfazione, frustrazione, delusione e atteggiamento negativo, tutti nemici acerrimi dell’autostima.
Per concludere, ricorda sempre che per rigenerare l’autostima in seguito ad una separazione sentimentale è necessario darti la priorità per ri-scoprire chi sei, e chi desideri diventare. Del resto, cos’è l’autostima se non somigliare quanto più possibile alla versione migliore di te?
Dott.ssa Lara Farinella
Psicoterapeuta e PsicoStylist