Cos’è l’invidia, significato di invidia

La parola invidia deriva dal latino in-videre e significa letteralmente guardare contro, guardare in maniera ostile. A scatenare una sensazione di invidia è generalmente un bene o una qualità ritenuta irrinunciabile, ma posseduta da qualcun altro. Il dispiacere per la mancanza di quel bene o di quella caratteristica personale crea un iniziale fastidio, che rischia di trasformarsi in moti di rabbia velenosi ed accecanti.

L’invidia malsana

Tutti gli esseri umani provano invidia, ma molto difficilmente lo ammettono.

Anzi, spesso negano l’evidenza quando gli viene chiesto, o fatto espressamente notare.

Purtroppo, però, se l’invidia non è riconosciuta e accettata da chi la prova, degenera velocemente e diviene ben presto assillante.

Una volta che il dispiacere diventa fastidio e il fastidio diventa rabbia, l’invidioso si ritrova consumato da questa emozione subdola che può arrivare a voler squalificare l’invidiato, a “metterlo in cattiva luce” con altri o, nei casi più gravi, a cercare di danneggiarlo volontariamente e attivamente in ambiti di vita diversi.

Ma la rabbia, se espressa in maniera diretta verso chi l’ha scatenata, si trasforma in un pericoloso boomerang: in questo caso, certamente l’invidiato subirà i colpi ricevuti ma l’invidioso, oltre a perdere una preziosa opportunità per migliorare se stesso proprio grazie all’invidia, si ritroverà indebolito da un’anima lacerata.

Infatti, come scrive Socrate “l’invidia è l’ulcera dell’anima”.

L’invidia sana

La buona notizia è che l’invidia non è malsana di per sé. Tutto dipende dalla dose che se ne possiede e dall’utilizzo che se ne fa.

Appena nata, se riconosciuta ed accettata con umiltà, l’invidia è sana ed utile.

Il momento in cui si comincia a percepire quel senso di dispiacere per non essere come qualcun altro, o per non avere quello che lei/lui possiede, è potenzialmente il più prezioso nutrimento per la nostra autostima. Sembra strano, lo so, ma è un uso dell’invidia possibile, se si sa cosa fare.

Come rendere l’invidia un alleato

Facciamo un esperimento veloce in cinque semplici passaggi:

  1. Isolatevi per qualche minuto nella stanza della vostra casa che preferite e provate a pensare a qualcuno che invidiate, immaginandolo “in carne ed ossa” davanti a voi.

Poi pronunciate il suo nome e cognome a bassa voce.

  1. Dialogando con voi stessi, provate a descrivere l’oggetto della vostra invidia, posseduto da Miss/Mister X. Si tratta della sua simpatia? Della sua ricchezza? Del suo fascino? Del suo coraggio? Della sua cultura? Del suo talento? Dell’influenza che esercita sugli altri? Della sua fantastica casa? Del suo stile di vita? Dei riconoscimenti che gli vengono attribuiti? Della sua fama? Della sua competenza? Della sua sicurezza?
  2. Dopo aver descritto accuratamente a voi stessi cosa invidiate esattamente, analizzate in maniera molto cruda se la persona che invidiate possiede quel bene o quella qualità grazie alla natura, o grazie alla fortuna, o grazie all’impegno. Se ciò che gli invidiate così tanto dipende dalla natura o dalla fortuna, vi toccherà concludere che il suo merito non risiede tanto nel possedere quel bene o quella qualità, quanto piuttosto nel mantenerlo vivo o nel migliorarlo ogni giorno. Ma l’opzione più interessante è che Miss/Mister X si sia impegnata/o molto per ottenere il bene o la qualità che invidiate.
  3. Se il merito è l’impegno, il passo successivo da compiere è studiare in che cosa consiste esattamente questo impegno, come è coltivato quotidianamente, quanto tempo richiede, quali strumenti adotta, se contempla qualche aiuto da parte di altri, se necessita di risorse economiche per essere portato avanti.
  4. Ora che avete a disposizione una fotografia nitida dell’invidiato e dell’oggetto dell’invidia comincia “il bello”: avete voglia di assumervi quell’impegno per dare le vostre sembianze a quella qualità o per guadagnarvi quel bene che vi sembra così irrinunciabile? Oppure no?

Pensateci bene, perché ogni impegno preso è una promessa che fate a voi stessi.

È una scelta tutt’altro che banale, ma sappiate che ogni promessa mantenuta conduce ad una conquista. Ed ogni conquista concreta rafforza la fiducia nei confronti di voi stessi, ovvero la vostra autostima.

Lara Ventisette
PsicoStyling Founder