La Postura come riequilibrante emotivo

Se è vero che è importante considerare la respirazione come il punto di partenza per volersi bene e correggere la propria postura, è altrettanto importante fare attenzione a tutti gli atteggiamenti che si assumono quando siamo attenti e concentrati davanti allo schermo di un computer per svolgere il lavoro che ci è stato assegnato o che ci siamo prefissati. Fondamentale diventa la consapevolezza della posizione che assumiamo minuto per minuto.

E’ fondamentale avere la consapevolezza del proprio corpo, della posizione “geografica” dei propri distretti corporei e della posizione “spaziale” di essi. Ora, non è che si richiede una laurea in Astronomia o conoscenze geografiche approfondite, né tanto meno una laurea in Medicina, ma sapere a cosa servono alcune componenti del nostro corpo può diventare utile per atteggiarle nel modo migliore e relazionarle correttamente con l’ambiente che ci circonda.

Se sappiamo che la Terra gira su sé stessa, gira attorno al Sole ed è sferica, anche se ultimamente qualcuno è ancora in grado di metterlo in dubbio, dobbiamo per lo meno sapere dove si trovano le spalle e le anche. Se conosciamo perfettamente le spiagge romagnole e la movida che ci offrono tutto l’anno dobbiamo per lo meno sapere com’è fatta e le funzioni della colonna vertebrale.

E se non abbiamo alcun dubbio di dove si trova e a cosa serve l’organo che qualcuno (non so chi e non voglio nemmeno saperlo ma sono certo che è stato un genio) ci ha piazzato tra le gambe è indispensabile sapere a cosa serve il nostro sistema muscolo-scheletrico. Il peso di questo sistema è un peso rilevante, non solo perché ricopre tra il 45% e il 60% del nostro peso totale, (circa il 30-40% il tessuto muscolare e il 15-20% il tessuto scheletrico), ma perché ricopre un ruolo fondamentale per la nostra corretta postura e quindi il nostro benessere. Il concetto a cui vorrei portare la vostra attenzione è molto semplice; capire come è fatto un nostro sistema, apparato o tessuto ci aiuta a capire a cosa serve, sapere a cosa serve ci aiuta a capire come utilizzarlo al meglio o meglio ancora come correggerne l’utilizzo se scopriamo che la sua naturale funzione è diversa da quella che abbiamo sempre creduto. Partiamo nel sapere una cosa banale, le ossa hanno una funzione di sostegno, di protezione ma anche tante altre, tra cui quella di formare un’articolazione.

Un’articolazione ha come funzione principale il movimento. I muscoli hanno come funzione principale quella di creare movimento, attraverso le articolazioni che a loro volta sono composte da almeno un paio di ossa. Noi abbiamo un cuore solo, un fegato, uno stomaco, due polmoni, due reni, ecc.. ma abbiamo una moltitudine di ossa, di articolazione e di muscoli. Questo perché una delle funzioni principali del nostro organismo è di MUOVERSI.

Sapete quali sono le 2 articolazioni che creano maggior movimento nel nostro corpo? Anche e spalle. E sapete dove sono concentrate la maggior parte delle articolazioni? Nelle caviglie/piedi e nella colonna vertebrale. Per chi non ha corso e non è già arrivato al traguardo di questo sentiero tortuoso ma molto semplice vi conduco io, non prima però di sottolineare un concetto fondamentale. Tutti questi sistemi sono comunque governati da un computer centrale, che riceve una moltitudine di informazioni e trasmette una moltitudine di segnali e comandi. Questo per dire che se vogliamo un sistema muscolo-scheletrico funzionante, il computer centrale deve essere in perfetta efficienza. Diventa prioritario un discorso di “Postura della Mente”, di stress, di serenità e autostima.

Ritornando al concetto precedente diventa importante a questo punto capire due situazioni che si verificano sempre parlando di Smart Working:

  • Le articolazioni dei piedi e delle caviglie per essere efficienti e svolgere il compito che gli è stato assegnato devono essere libere e lubrificate. Pesate se questo avviene con i nostri piedi all’interno di strette scarpe magari con il tacco e soprattutto nella posizione seduta.
  • Il nome assegnato alla “colonna vertebrale” è fuorviante. Il termine “colonna” fa pensare a qualcosa di verticale, rettilineo, rigido e con la funzione di sostegno, mentre la colonna vertebrale è tutt’altro. La nostra colonna è composta da almeno 24 “mattoncini” + occipite + sacro + coccige, quindi si arriva a circa 33 “mattoncini”. Ogni mattoncino ha almeno 6 articolazioni che devono compiere movimenti su 3 piani dello spazio in modo non lineare ma rotatorio. Se fate un rapido calcolo moltiplicando il numero di mattoncini per le articolazioni di cui sono composti, per i piani dello spazio e per il moto con caratteristiche rotatorie di cui sono soggetti arrivate ad un numero a tante cifre, ma tante tante. Quindi vi pongo una domanda; la funzione principale della colonna vertebrale è di sostegno o di movimento?

La risposta a questa domanda per arrivare a quali sono le posture corrette che dobbiamo avere durante lo Smart Working le rimando alla prossima puntata.

Marco Bernabei

Osteopata