L’abitudine a Procrastinare

Cosa c’è di peggio che rimandare la nostra vita?

Nulla, eppure molte persone sono infettate da tale ‘rimandite acuta’, ovvero l’abitudine di non fare quello che dovrebbero fare o avevano pianificato di fare; solitamente si tratta delle cose più importanti per gli impatti a lungo termine che avrebbero nelle aree più significative della loro vita.

 

Come si manifesta la Procrastinazione

I principali effetti-sintomi di questo sistematico rimandare sono:

  • Opportunità mancate
  • Stress, ansia e frustrazione
  • Lavoro/studio di bassa qualità
  • Obiettivi disattesi
  • Attività non completate
  • Sentirsi dei falliti inconcludenti
  • Mancare scadenze importanti
  • Sentirsi bloccati
  • Perdite elevate di tempo
  • Dubbi continui sulle proprie effettive capacità
  • Desideri inappagati
  • Incostanza nelle attività prolungate

Siccome siamo esseri creativi, lo siamo anche nel creare infiniti ‘stili’ di procrastinazione. Anche per questo la procrastinazione è così insidiosa: non si presenta mai uguale nelle persone, ma mostra aspetti caratteristici che tendiamo a scambiare per ‘personalità’ o ‘meccanismi di formazione’, ‘motivazioni sottostanti’, ‘origini differenti’.

Come la Procrastinazione impatta sull’autostima

La procrastinazione è come un potente acido che corrode la nostra autostima goccia dopo goccia, inesorabile, fino a scarnificare ogni volontà o capacità di agire con intenzionalità.

Rischia di passare inosservata, è subdola, si insinua e cresce nutrendosi della nostra disattenzione, ci ruba il tempo e la forza.

Ci divora il tempo, prima a piccole dosi, via via crescenti, sino a fagocitarci le ore preziose, giorni interi, che diventano settimane mesi e anni buttati, non si sa dove.

Invece di costruire piccole vittorie, accumuliamo piccole sconfitte, inesorabili, una dietro l’altra finché collassiamo sotto la nostra totale incapacità di essere quello che vorremmo essere. Al limite, fino alla totale perdita di controllo, fino ad un blocco delle nostre volontà e capacità. Possiamo arrivare ad agire solo in preda alla paura…

  • …di autorità esterne (altre persone o strutture organizzative)
  • …di danni rilevanti (e dunque inaccettabili per noi o altri coinvolti)

Ma anche in questi casi:

  • Se riusciamo a fare un lavoro entro la scadenza: arriviamo stremati, spesso facciamo un lavoro mediocre, procediamo di malavoglia
  • Se arriviamo in ritardo rispetto a una scadenza: facciamo la figura degli incompetenti, poco affidabili, non seri, ci sentiamo degli incapaci
  • Se addirittura non facciamo le attività pianificate: ci costruiamo gli autoinganni più sciocchi della serie ‘tanto non ci tenevo’, ‘non mi interessava’, ‘non era importante’, ‘la prossima volta sarà diverso’…

Come possiamo a questo punto aver fiducia nelle nostre capacità se non riusciamo ad agire come abbiamo pianificato secondo le nostre intenzioni?

Da cosa dipende la Procrastinazione

Spesso rimandiamo perché non sappiamo esattamente cosa o come dovremmo fare, ma quasi sempre siamo vittime delle nostre emozioni.

Paura

La paura di agire, di mostrare agli altri, di essere valutati, di non essere perfetti: spesso scegliamo di non fare per non rivelare le nostre incapacità agli altri o a noi stessi.

Rabbia

La rabbia di dover fare qualcosa che non abbiamo voglia di fare, o perché non ci viene bene: rimandiamo perché ci ribelliamo a qualcosa che siamo costretti a fare da altri o dai nostri buoni propositi.

Disgusto

Il disgusto e la nausea che proviamo per quello che dobbiamo fare o il disprezzo che nutriamo per le persone per cui dobbiamo fare qualcosa.

Un altro aspetto sconosciuto della Procrastinazione

L’altra faccia della medaglia della procrastinazione è chi fa ‘troppo’ (troppe cose ‘piccole’, facili e poco rilevanti) per evitare di fare quelle ‘grandi’ (le cose importanti ma difficoltose): queste persone hanno l’illusione di fare tanto mentre in realtà si tengono solo impegnate, alimentando l’ansia sottotraccia di non fare le cose davvero importanti (relazioni, salute, lavoro, solidità finanziaria, famiglia…).

Questo costituisce un potente evitamento: evitano di confrontarsi con i ‘mostri’ più grandi, è vero, ma così facendo i mostri diventano sempre più grandi e loro (la loro autostima) sempre più piccoli.

Quando la Procrastinazione peggiora

  • Pensare che sia solo una questione di tecniche di gestione del tempo
  • Fare liste infinite delle cose da fare, calendari e agende perfetti ma… perfettamente inutili per passare all’azione
  • Fare leva su disciplina e forza di volontà

Sono solo tentativi vani che affrontano i sintomi senza andare alla radice del problema.

Come guarire dalla Procrastinazione

  • Riconoscere il problema ed evitare di minimizzarlo: è una questione seria che spesso impatta duramente sulla vita quotidiana e non solo per raggiungere alte prestazioni
  • Identificare il meccanismo specifico col quale rimandiamo (quando, come, dove, per cosa, in quali situazioni…) per poterlo anticipare e sterilizzare
  • Assumere un atteggiamento di umiltà: si comincia la ‘rieducazione all’azione’ partendo dalle micro-abitudini quotidiane
  • Spezzare le attività ‘ostacolo’ in tanti piccoli passi affrontabili al minimo livello di impegno
  • Imparare a regolare le proprie reazioni emotive di ansia e stress di fronte all’azione
  • Imparare a sentirsi sicuri di compiere piccole azioni imprecise e imperfette

Più ci alleniamo ad affrontare le piccole sfide (cioè rispettare le piccole scadenze quotidiane) più diventiamo capaci di affrontare le grandi sfide (obiettivi importanti a lunga scadenza).

Per concludere…

Autostima e procrastinazione sono inversamente proporzionali: più aumenta la procrastinazione più diminuisce l’autostima, e viceversa.

Perciò, se vogliamo potenziare la nostra autostima, un buon primo passo è ridurre la procrastinazione: lo stile di vita desiderato diventa possibile solo quando smettiamo di rimandare le cose davvero importanti.

 

Dott. Alessandro Paselli

General Manager PsicoStyling

Strategic Change Consulting

www.linkedin.com/in/alessandropaselli