Non tutti gli esseri umani osano indossare le infinite sfumature dei colori, non tutti hanno il coraggio di accostarli addosso ostentandone il contrasto… ma tutti restano colpiti, nel bene o nel male, quando li osservano in natura sfoggiare con noncuranza la loro bellezza. Quanto spesso l’arcobaleno ti ha lasciato senza fiato? Che effetto ti fanno i colori partoriti dagli alberi da frutto in primavera? Quali sensazioni ti suscitano le calde tonalità tipiche delle foglie autunnali? E cosa mi dici delle varietà di azzurro e blu che rendono i tropici simili a un dipinto? E dei mille verdi che abbracciano le colline toscane? In questo articolo ti parlerò dei colori, della psicologia dei colori, di cosa sono, di come li percepiamo, del motivo per cui è impossibile restare indifferenti, del loro significato; ma ti parlerò anche dell’influenza concreta che i colori esercitano sulla nostra autostima, cioè sul valore che ci attribuiamo, e sul valore che crediamo gli altri ci attribuiscano.

Fisiologia del colore

Lo sappiamo tutti, ma tendiamo a dimenticarlo: i colori non esistono. Il colore non è una qualità dei corpi e degli oggetti, ma è una qualità della luce.

È grazie alla luce e alle due tipologie di cellule sensoriali presenti nella retina dei nostri occhi che possiamo vedere i colori.

La visione umana avviene grazie a due tipi di fotorecettori, i coni e i bastoncelli, che captano la luce e la trasformano in impulsi; impulsi che, una volta recepiti, viaggiano lungo il nervo ottico, giungendo alla corteccia visiva da cui sono elaborati fino alla produzione di un dato finale: il colore che vediamo.

I coni e i bastoncelli si dividono il lavoro ed eseguono attività diverse: i primi sono responsabili della visione a colori quando la luce è più elevata e possiedono pigmenti sensibili a tre differenti lunghezze d’onda, corrispondenti al blu, al verde e al rosso; i bastoncelli, invece, si attivano di più quando siamo nell’oscurità.

Ogni colore corrisponde esattamente ad una frequenza dello spettro visibile, ed essendo il prodotto dell’assorbimento e del riflesso delle lunghezze d’onda, il bianco e il nero non sono ritenuti colori, ma piuttosto una rappresentazione di assorbimento e di riflessione assoluti.

Proprietà fisiche dei colori nella psicologia dei colori

Le principali proprietà percepite dei colori sono:

  • la temperatura: è una qualità termica, secondo la quale il rosso, l’arancione e il giallo sono considerati “caldi” mentre il blu, il verde e il viola sono considerati “freddi”.
  • la tonalità: corrisponde alla quantità di luce presente nei singoli colori e dipende dal suo grado di assorbimento da parte della retina.
  • il valore: rileva il grado di luminosità/oscurità di un colore, valutato rispetto ad una scala di misura nella quale il bianco e il nero sono i due estremi.
  • la saturazione: corrisponde all’intensità di una specifica tonalità. Una tinta molto satura ha un colore vivido e acceso (= forte), mentre al diminuire della saturazione, il colore diventa sempre più tenue, soft e tendente al grigio (= debole).

Ma i colori esercitano un effetto anche sul nostro sistema nervoso, diverso a seconda delle lunghezze d’onda che li compongono. I colori più caldi, come i rossi e i gialli, possiedono lunghezze d’onda maggiori, e maggiore è l’energia necessaria al cervello per elaborarli. Questo aumento di energia che il corpo deve metabolizzare si traduce in uno stato di eccitazione. Viceversa, le lunghezze d’onda minori tipiche dei colori più freddi, come blu, verde e viola, richiedono una quantità inferiore di energia per essere elaborate, e per questo la loro percezione genera nell’essere umano un effetto calmante e rilassante.

Psicologia dei Colori

Colori e marketing

La potenza dei colori è tale da essere diventata uno degli strumenti fondamentali del marketing e della vendita, online, nelle call to action e offline. Mi limiterò qui a riassumere l’utilizzo prediletto dei quattro colori più cari allo PsicoStyling®, perché maggiormente implicati nel miglioramento dell’autostima: il blu, il rosso, il verde, il giallo.

Per merito della sua ridotta lunghezza d’onda, il blu ha un effetto rassicurante, autorevole ed affidabile. Statisticamente, è il colore preferito dalla maggior parte delle persone in psicologia dei colori.

Il verde con la sua lunghezza d’onda ridotta è tra i più rilassanti dello spettro. In genere, il verde trasmette serenità, salute, naturalezza (per la sua associazione alla natura e alla vegetazione). Più il verde è chiaro, più infonde un senso di giovinezza e di calma; più è scuro, più comunica prestigio.

Il giallo, in ogni dove, è associato al sole e al calore. È il colore dell’ottimismo, della positività, della creatività, ma al contempo stimola la riflessione e la memoria. Il giallo scaturisce un’illusione di avvicinamento nello spazio e accende i colori che gli stanno accanto.

Il colore rosso è tra quelli più facilmente percepibili, stimola una reazione adrenalinica, aumenta la frequenza cardiaca e il ritmo del respiro. Proprio per la risposta viscerale che scatena, il rosso è amato o odiato, e può essere interpretato da persone diverse, o in contesti diversi, come appassionante, aggressivo, provocatorio, volgare, eccessivo, romantico.

I colori rivestono un ruolo cruciale nell’influenzare le scelte degli esseri umani, ma è pur vero che ogni colore suscita emozioni differenti sia in base alle esperienze di vita pregresse e al gusto personale, sia in funzione del contesto socioculturale in cui vivono.

Non esistono colori che, universalmente, determinano le scelte degli uomini, ma tutto dipende dai singoli individui, dal periodo di vita che stanno attraversando e dal momento storico che stanno attraversando.

Anche se non ci occupiamo professionalmente di marketing, tutti noi siamo chiamati quotidianamente a “venderci”, o meglio a comunicare al mondo chi siamo e che vita conduciamo; è proprio esercitando questa arte funambolica di proporre noi stessi al mondo in una versione sempre migliore, pur senza snaturarci, che i colori possono diventare preziosi alleati, o addirittura “barre stabilizzatrici”, della nostra esistenza.

I colori più utili

La psicologia dei colori è lo studio dei colori in relazione al comportamento umano. Ha lo scopo di determinare come il colore influenza le nostre decisioni quotidiane, la nostra espressione emotiva, i nostri comportamenti e la gestione delle relazioni con altri. Lo studio delle sensazioni che le tinte cromatiche stimolano nelle persone ha origini lontane: già a inizio del 1800 ad occuparsene fu il geniale scrittore, poeta e pittore Johann Wolfgang von Goethe.

Qual è il significato dei colori? Cosa ci dice la psicologia dei colori?

I colori sono un potente mezzo di comunicazione con noi stessi, ancor prima che con gli altri: il cervello percepisce il colore attraverso gli occhi, e la sua lunghezza d’onda stimola la parte limbica del cervello, ovvero quella deputata all’elaborazione emotiva. Pertanto, parlare di psicologia dei colori significa parlare, soprattutto, di emozioni.

Nel percorso di PsicoStyling®, tra le tante teorie che associano i colori alla personalità umana, abbiamo abbracciato quella secondo cui la persona rossa è affettivo-emozionale, la persona blu è logico-analitica, la persona gialla è espressivo-intuitiva, la persona verde è direttivo-pragmatica (Pirri, Cariani, Cesari, 2017).

Se sapere qual è il colore che domina la nostra personalità ci aiuta senz’altro a conoscerci meglio e a saperci meglio relazionare con noi stessi e con gli altri, è pur vero che per diventare la versione migliore di noi è opportuno utilizzare i colori che meno ci caratterizzano, ma che sono più funzionali alla realizzazione della nostra missione in ogni ambito di vita.

I colori più valorizzanti nella psicologia dei colori

Oggigiorno si parla ovunque di Armocromia, una tecnica alla portata di tutti che consente di rivelare i colori più in grado di valorizzare l’incarnato rendendoci più “belli” ed attraenti.

L’obiettivo pregevole di questo strumento è quello di scoprire le caratteristiche donate dalla natura e, in qualche modo, di accettarle riproponendole nei colori e nei contrasti da preferire nell’abbigliamento e negli accessori. Le esperte in materia parlano infatti di un vero e proprio “copia e incolla” da attuare tra la temperatura, la tonalità, il valore, la saturazione dei nostri colori naturali caratterizzanti e quelli da indossare, o di cui circondarsi. Essere “in palette” è il mantra da rispettare, sempre e comunque, onde evitare di sminuirsi o, viceversa, di lasciarsi rubare la scena da un abito, o da un occhiale, che diviene protagonista.

Del resto, la consulenza di immagine fa il proprio mestiere, cioè supporta le persone nel raggiungimento di un’armonia puramente estetica che può aiutare a vedersi meglio allo specchio. Tuttavia, essendo l’essere umano molto resistente al cambiamento per natura, il rischio (verificato empiricamente) di donare una guida, simile ad un ricettario, sui colori più valorizzanti è che le persone seguano i consigli con un iniziale grande entusiasmo, salvo poi tornare nel comfort dei colori a loro più noti entro un mese dalle elettrizzanti scoperte. O meglio, questo accade quando i colori che si sono rivelati più valorizzanti non corrispondono a quelli che il soggetto è abituato ad utilizzare, o a quelli che (per abitudine) crede di preferire. Un esempio tipico è la persona con una temperatura di pelle calda, un valore chiaro ed occhi verdi tempestati di pagliuzze gialle che è affezionata al nero, che per le leggi dell’armocromia è il suo più acerrimo nemico. Questa persona sarà tra il turbato e l’eccitato nel momento in cui scoprirà quanti e quali splendidi colori brillanti le fanno risaltare quell’incarnato e quegli occhi da far invidia ad un felino… ma se in quel frangente di vita l’entusiasmo e la voglia di esporsi non domineranno il suo anfiteatro emotivo, molto difficilmente li sostituirà all’amato nero o, se li indosserà, proverà uno sconfortante disagio.

Inoltre, l’armonia non è sempre utile, perché in certi casi può essere scambiata per monotonia. Un po’ come avviene nella musica, anche nell’utilizzo dei colori sono la discordanza e la dissonanza a poter generare un impatto emotivo di fascinazione ed interesse. Dobbiamo sempre ricordare che i gusti sono infiniti e quello che per alcune persone risulta sgradevole o fastidioso, per altre può essere accattivante o piacevole.

L’arte di usare bene i colori si basa sul loro sapiente utilizzo come strumento potentissimo per generare emozioni di attrazione, avversione, simpatia, distacco, vicinanza, dinamismo, pacatezza, eccitazione, stupore, provocazione. Per tutti questi motivi, i colori valorizzanti sono un pezzo del puzzle PsicoStyling®, ma non l’unico.

I colori più amati

Se chiedi ad un bambino quali sono i suoi colori preferiti, te li elencherà con sicurezza in pochi secondi e, se i suoi genitori gli consentiranno di scegliere, saranno proprio i colori preferiti quelli che sceglierà di indossare, o di cui vorrà circondarsi. Poi si cresce, e succede una cosa strana: amiamo certi colori, ma stentiamo ad indossarli e a circondarcene; talvolta non possediamo neanche un piccolo oggetto di quei colori così apprezzati “in teoria”.

Lungi da me voler dare interpretazioni psicologiche in questa sede, o voler incolpare la tirannia della moda e dell’omologazione sociale di questa impasse. Ci mancherebbe altro…

Tuttavia, trovo questo dato di fatto estremamente interessante: anche le persone che si definiscono amanti dei colori raramente li indossano. Ed esistono molte persone che non sanno quali colori prediligono, tanto sporadica e distratta è l’attenzione che gli rivolgono.

I colori che migliorano l’Autostima: la PsicoCromia

Grazie a strumenti validati, PsicoStyling® è in grado di individuare le tonalità dei quattro colori più utili alle persone che vogliono vedersi, ed essere viste, come più interessanti ed affascinanti. La PsicoCromia comprende il rosso-emozione, il blu-rigore, il giallo-creatività, il verde-azione. Ciascuno di questi colori descrive determinate predisposizioni di personalità, ovvero modi specifici di pensare, agire, decidere. Tutti noi possediamo abilità differenti, ma alcune di queste ci sono particolarmente congeniali. Conoscere i miglioramenti specifici che le persone desiderano apportare alla loro autostima, ci consentirà di individuare i colori idonei a potenziare le modalità di pensiero e di comportamento di cui necessitano. Ma, ancor più importanti dei colori, saranno le tonalità e le intensità più appropriate a fargli raggiungere i loro obiettivi e ad intessere relazioni significative ed appaganti nei diversi ambiti di vita.

In poche parole, l’utilizzo sapiente dei quattro colori prescelti consente di regolare il volume della propria “presenza scenica” nel mondo, dando voce alle sfumature di personalità più armoniche con lo scopo di ogni circostanza e al cospetto di interlocutori sempre diversi.

Psicologia di colori: conclusioni

Molto spesso si parla del significato psicologico dei singoli colori e del loro utilizzo come potenziatori di bellezza. Troppo poco spesso, invece, si parla di quanto i colori, come indicatori di caratteristiche personali, possano essere strumenti utili a rafforzare i nostri tratti carenti, permettendoci di raggiungere più facilmente i nostri obiettivi.

Non esistono colori assolutamente giusti, belli o valorizzanti: occorrerà focalizzarsi sul tratto di personalità da rafforzare in determinate situazioni per scoprire la tonalità, il livello di saturazione, la brillantezza del colore trasformativo da utilizzare e gli accostamenti di contrasto da prediligere.

Ovviamente, nel pieno rispetto dei propri gusti e del proprio stile personale!

Dott.ssa Lara Ventisette
PsicoStyling® Founder